Come Testo Sacro preferisco

lunedì 27 luglio 2009

Viva le glorie del nostro...delfìn (!?!)

I delfini sono dei mammiferi molto simpatici e affettuosi ma sono anche dei cacciatori implacabili. Una delle tecniche più spietate che utilizzano per procacciarsi il cibo consiste nel portarsi al di sotto di un bel banco di pesci e quindi salire verso l'alto spingendo le prede verso la superficie. Così facendo impediscono ai pesci di scappare verso l'alto. Quindi, circondano il banco e dal perimetro e affondano il colpo, puntando verso un ipotetico centro, trafiggendo l'agglomerato di pesci e uscendono dall'altro lato con le fauci ricolme di gloria.
Cacciatori astuti i delfini, ordinati, perimetrali, hanno il senso della posizione, fanno gioco di squadra, spostano la preda, la raggruppano in una direzione e quando arriva il momento giusto, zac! puntano al cuore da mille direzioni non lasciandole scampo.
Questa sarà la strategia della REYER come conferma oggi sulla Nuova il coach, esterni implacabili dal perimetro e non, lunghi affidabili a ciascuno dei quali è richiesto di fare semplicemente "il suo" come si dice.
Pare a tutti che, diversamente dall'anno scorso, le scelte operate in sede di mercato soddisfino pienamente le ponderate richieste dell'allenatore il quale a sua volta le ha formulate avendo bene in mente l'assetto che voleva dare alla squadra.
Questo significa che ognugno ha agito con senno e responsabilità e che quindi ognuno è pienamente responsabile delle scelte che ha operato. A volte capita infatti di sentir dire: ma io avevo chiesto altri giocatori...ma questo giocatore non lo volevo me l'ha imposto il presidente...gli abbiamo dato anche di più di quello che ha chiesto...
Niente di tutto ciò questa volta. Ci attendiamo molto, siamo curiosi, vogliamo vedere se e come il leone riuscirà a sbranare i pesci.
Federico

mercoledì 15 luglio 2009

Sognare oro granata?

L'unico imprenditore sportivo rimasto nel veneziano (Sior Umana) sta effettivamente costruendo una gran bella squadra. Da sogno, dice qualcuno. Sognare. Si, non c'è niente di più bello che sognare, perché è gratis, perché il sogno è comunque il modo più bello per immaginare il futuro, un futuro nel quale ci sia un posto anche per te. E quindi tanto vale sognare in grande, che misero e che spreco sarebbe sognare delle cosucce. Sognando non fai mai il passo più lungo della gamba.
E quindi iniziamo a sognare anche noi perché, mai come quest'anno, i sogni nascono da sonni sereni e frizzanti diversamente da quelli che avevamo iniziato a fare sull'Amata Unione VMFC. In quel caso i sogni di ritornare presto nel calcio di livello riposavano come decrepiti palazzi dalle fondamenta imputridite affogati nelle acque immonde di un lago saturo di cadaveri. Neanche avessimo passato la serata a mangiare quattro formaggi con salamino piccante e cipolle ed a guardare uno dopo l'altro i quadri più inquietanti di Goya.
Sogno una Reyer rock and roll che ci faccia divertire prima di tutto.
Sogno una Reyer fatta di reyerini che ci mettano il cuore su ogni palla e non un quintetto di reyeronzi (espressione gergale che sta per "damerini buoni più per la pubblicità che per lottare su di un parquet trasudante agonismo").
Sogno una Reyer che vinca (...ecchecazzo perché dobbiamo perdere?) .
Sogno una Reyer che sogni in grande.
Sogno una Reyer che non fallisca dopo la promozione in A1 (tié, fanc... anche alla scaramanzia)
Sogno un nuovo Taliercio, che lo costruisca l'ATER a questo punto!
Sogno, infine, di svegliarmi perchè come diceva Paul Valéry il modo migliore di realizzare un sogno è quello di svegliarsi presto.
Federico